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Naufragio

APOLIDE

Stanotte ho parole di zenzero e sangue….anni fa scrissi il poema epico: Apolide….dono ai lettori alcuni passi….è un modo per vegliare insieme i corpi cui ciascuno di noi vorrà assegnare un nome, un nome caro,  un nome che appartiene alla famiglia, io assegnerò al corpo d’un bambino il nome di mio padre: Matteo e al corpo di una bambina il nome di mia madre: Giovanna. Le croci che ho visto fare al falegname di Lampedusa, ricavate dal legno dei barconi naufragati, in quel lembo di Campo Santo ove tante croci senza nome si affollano, da questa notte possano avere un nome, grazie

Sia roseo l’avvenire suo

non da gommone

nessun barcon nemico

ma ch’abbia un tetto

e un nobile progetto

e vita e zenzero e…..

Coro:

 Zenzero e ambrosia

 si spande nel deserto

 d’ambrosia e zenzero le culle.

 Annegato ogni progetto.

Dove rinascerò

spinto da questo mare

dove con queste arterie

gonfie di fiele e bare?

Dove rinascerò

se questa vita amore

più non mi vuole dare?

Sento il cuore naufragare nel fiele dei masnadieri. Sento i remi  conficcarsi nelle speranze, squarciarle disperderne l’alito tra i ruggiti nauseabondi. Sento l’anima infrangersi contro cocci di vetro. Vedo i brandelli, lo sfilacciarsi sino all’inconsistenza… mentre sciamano i pensieri  sulla piantagione e sulle  nostre capanne e case d’un tempo arduo …ma certo.

Sento il vento trapanare l’amore di cui son colmo. Romperne il senso, attentare alla sua integrità.

Ora il barcone riprende a beccheggiare

sembra più buono

par li voglia cullare.

Il mare sa  che una vita

sta per cominciare

e frena e si placa

beccheggia piano

culla la madre

la culla piano e l’ama.

Sento l’angoscia  farsi ciclope onnivoro, pigiare con piedi possenti sugli ultimi guizzi di fede nella vita. Quella fede ha generato la piantagione che sfamava me, mia moglie e questi giovani germogli di me e lei.

Gioia ha 13 anni, Sorriso ne ha 7.

E’ nato col centesimo girasole

in una notte in cui la luna cantava.

Al villaggio si racconta che quando la luna ha il volto, naso occhi labbra, si prepara a cantare e tutti la veglieranno per udire il canto della luna. Si generano in quelle notti i più bei maschi del villaggio. Saranno indomiti guerrieri e dolcissimi amanti. La notte in cui vegliai con la mia amata “Sussurro d’estate”, la luna cantò melodiosa più che mai.

Ci amammo sino alle prime luci dell’alba con tutta la tenerezza possibile, poi giacemmo a guardarla scomparire mano a mano che la luce ne stemperava il profilo. Nove mesi dopo Sussurro d’estate diede alla luce Sorriso della notte della luna che canta.

Eccolo

ha corpo flessuoso

asciutto

nervi già saldi

e corre come una gazzella.

Adesso sul mare stende il suo corpo

pare scolpito

ha morbido il collo

flesse appena le mani

i riccioli ondeggiano all’unisono col  mare.

Se Fidia lo avesse pensato

più bello

non l’avrebbe scolpito!

Se Fidia stesso

lo avesse generato

non più bello l’avrebbe immaginato!

Oscilla leggero

riflette la luce della luna

ha pelle di luna e fissi ha gli occhi

verso più lontane costellazioni.

Coro

 Zenzero e ambrosia           

 germoglia su quel mare 

 ambrosia e zenzero

 voglion raccontare!

Se solo il mondo

sapesse immaginare

che cosa sia la vita

oltre quel mare

perché si sogna

di volerlo attraversare

con tutta l’anima  e le mani e ogni pensiero

anche alla notte lavorerebbe a un gran veliero.

Coro:                                                                                                               

Zenzero e ambrosia spumeggia                        

 in fra le onde

 ambrosia e zenzero

 s’intrecciano alle sponde

 sponde lontane

 sponde straniere

 sponde senza bandiere!

 

 

La Gioia ha 13 anni

fiori di seni appena

labbra di rosa

occhi di cerbiatta

giace oramai non canta

è piatta.

Lieve tra l’onde si lascia possedere

la vita non può più bere

mare demonio

così l’hai presa in matrimonio!

Perle i suoi denti

c’han perso la conchiglia

chi mai mi ridarà mia figlia?

Seta d’ebano prezioso

crudele è questo suo sposo.

Figlia c’hai perso la conchiglia

perla preziosa vita della mia vita

mi sei scivolata dalle dita!

T’ho udita cantar la litania

t’ho udita  leggere la tua poesia

perla c’hai perso la conchiglia d’oro

ritorna a me che sei il mio tesoro.

Coro:

Zenzero e ambrosia        

brucian nel braciere       

 morte cicuta nel mio bicchiere!

 E zenzero e ambrosia                  

 galleggian fra le onde

 non vi sarà chiarore

domani non lenirà il dolore!

Più il cuore  non l’anima

né il corpo sanno generare

in questo mondo

in questo mar di morte.

Più il cuore  non l’anima

né il corpo

sanno ancora amare

in questo mondo

in questa malasorte.

Coro:

Zenzero e ambrosia

tesse il fato bastardo

mentr’io nel pensier m’attardo        

l’anima ormai schiacciata

si perde nella notte …

                                                                                                          

Prua tolda confuse nell’ammasso di corpi

col cuore l’anima e la testa

jaccuse!

Prua tolda confuse

tra sguardi e fatti turpi

jaccuse jaccuse jaccuse!

Se questi Stati ti fanno prigioniero

se così tanti corpi sono ormai spalmati

è colpa degli Stati!

Di uomini sparvieri

son sozze tutte le bandiere!

Apolide, tu sei bambino bello

apolide figlio del vento!

Coro

Sei nato in mezzo al mare tu

tu più d’ogni altro saprai sognare.

Se Iddio volesse!

Se Iddio volesse or or parlare

son certa che a tutti vorrebbe spiegare

che apolide egli è

Dio di nessuno Stato

né chimico né fisico né solido né liquido

né men che men politico!

L’apolide è il bambino

che nasce su nessun confine

sul confine di nessuno Stato

dunque è come il Beato.

Sì un beato

…….

in mezzo a tante braccia

uno solo lo teneva saldo

senza minaccia

qual provvidenziale laccio!

Morta gelata

la mamma ancor l’aveva protetto

che mai fosse inghiottito dall’agitato letto.

Figlio del mare

e di nessuno Stato!

Ecco approdò

e mai a nessuno assomigliò.

Apolide

fu scritto sull’atto registrato

ma

…Beato

aveva scritto nel cuore

il suo genitore.

Libero!

Di nessuno Stato!

Uomo del Creato!

…un uomo piccolino

con gli occhi belli

due giovani manine

sapor di sale

sapor di vento e mare

Coro

lui meglio d’altri saprà amare!

Senza confini sarà il suo sentimento

senza nessuno dei condizionamenti

il suo amore è

sen’altra storia

amore

amore allo stato puro

amore puro!

È mezzanotte del 3 ottobre 2013-10-03 antonella pagano

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